ROMA 13 luglio 2010 - La Cavea, situata tra gli splendidi palazzi che formano l'Auditorium romano firmato da Renzo Piano, è la location ideale per i concerti di Mark Knopfler. L'acustica è perfetta ed il palco è ben visibile e vicino da qualunque posizione. La serata di luglio è bollente ma, get lucky, refrigerata da un delizioso ponentino. |
L'incipit del concerto è lo stesso dell'ultimo album: Border Reiver fa subito capire che il tema della serata sarà la splendida armonia tra i membri della band, che sa spaziare dal pop alle dolci ballate scozzesi. Il pezzo è un buon intro per continuare a parlare di Scozia in What It Is anche se l'accoppiata tra questa grande canzone e Sailing to Philadelphia continua ad essere sempre ripropostada più tour e meriterebbe una rispolverata. Ecco che mi lamento sulla staticità della scaletta, che Mark mi sorprende proponendo una originale Coyote. La band si diverte a riproporre il pezzo che l'artista aveva inventato per accompagnare il figlio nella visione delle avventure di Will E. Coyote. E non finisce qui, perchè restiamo nelle praterie accompagnati dagli assoli di chitarra di Praire Wedding. |
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Dallo scorso tour è, a dir poco, epica l'esecuzione di Hill Farmer's Blues. La ballata sembra scritta apposta per esaltare le doti delle mani di Mark sulle corde delle chitarre. E' giunto così il momento di accontentare il pubblico che non conosce la sua carriera solista. Ormai la parte centrale delle sue serate ha l'accoppiata d'obbligo: Romeo and Juliet, seguita da Sultans of Swing. Sempre travolgenti anche se con meno pathos di un tempo, anche perchè Mark è costretto a stare seduto per un fastidioso mal di schiena di cui scherza con il pubblico. Questo fatto sicuramente lo ha leggermente invecchiato rispetto al tour precedente. Per fortuna il mal di schiena non intacca la classe e, dopo aver presentato la band, si riparte nelle campagne napoleniche, Done with Bonaparte. E' il preludio per uno dei pezzi più belli della serata: Marbletown che parte country e finisce come una ballata scozzese con John McCusker e Michael McGoldrick in stato di grazia. Si intrecciano così mistici violini e flauti scozzesi. |
Siamo così giunti verso la fine con un'altra accoppiata classica. Ad una Speedway at Nazareth un poco caotica, segue la storia di Telegraph Road con un arrangimento diverso dal solito: Mark inizia con la chitarra dobro per poi sostituirla con una Pensa elettrica. La band, distrutta dal caldo, beve qualcosa insieme al pubblico e poi si rimette in marcia con Brothers in Arms e So far Away che deliziano i nuovi entrati, non paganti che si assiepano sotto il palco. Ehi! ma forse ci eravamo dimenticati che Mark l'anno scorso aveva pubblicato Get Lucky? Siamo abituati alla parsimonia dell'artista a presentare le sue ultime creature se prima non le ha riarragngiate come più gli aggrada. Anche questa volta ci presenta solo due canzoni nuove. Come avevamo iniziato con il primo pezzo della sua ultima opera, finiamo con il pezzo conclusivo: Piper to the End chiude la serata. Più di due ore di concerto ad altissimo livello. Grazie a Mark e grazie ad una location finalmente degna di tale artista. |
SCHEDA TECNICA | ||
Data: | 13 luglio 2010 | |
Luogo: | Cavea Auditorium - Roma | |
Line up: |
Mark Knopfler (chitarre e voce) Richard Bennett (chitarre) Guy Fletcher (tastiere e voce) Danny Cummings (batteria) Glenn Worf (basso) Matt Rollings (fisarmonica e piano) John McCusker (violino, flauto e fisarmonica) Michael McGoldrick (flauto e cornamusa) |
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Set line: (che non dovrei riportare, su richiesta dell'artista o, più probabilmente del suo management, ma questo è internet, ragazzo... dove pensi che saranno mai salvate le dati storiche dei tuoi concerti?) |
Border Reiver What It Is Sailing to Philadelphia Coyote Prairie Wedding Hill Farmer's Blues Romeo & Juliet Sultans of Swing Done with Bonaparte Marbletown Speedway At Nazareth Telegraph Road --- primo bis --- Brothers in Arms So Far Away --- secondo bis --- Piper to the End |
Coyote - filmato amatoriale |
download | Il Live ufficiale in Download |
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